La lavorazione tradizionale
La procedura tradizionale per la produzione dei marinati di Comacchio è quella che ancora oggi si segue in Manifattura e prevede quattro fasi principali: il taglio, la spiedatura, la cottura e il confezionamento. Una volta che l'anguilla giunge in Manifattura, il taglio è la prima lavorazione che viene effettuata e consiste nella decapitazione, divisione in tronchi ed incisione dell’anguilla al fine di favorirne la spiedatura.
La seconda fase consiste nell’infilzare in un lungo spiedo di ferro anguille tagliate a morelli (tranci). Una volta posizionate le anguille sugli spiedi, vengono posti sugli appositi ganci a ridosso dei camini a legna, qui la cottura viene controllata dagli spiedatori, che hanno cura di ruotare gli spiedi e spostarli progressivamente sempre più vicino alla fiamma. Una volta cotte, le anguille vengono lasciate raffreddare per 12 ore, quindi vengono pesate, introdotte nella tradizionale latta in banda stagnata, immerse nella concia di marinatura (aceto, sale di cervia, acqua e alloro) e infine si conclude con la graffatura delle latte e l'inscatolamento.
La lavorazione tradizionale avviene ancora oggi nella Sala dei Fuochi della Manifattura dei Marinati, in due dei dodici camini e qui nel periodo autunnale-invernale è possibile vedere l’intero ciclo di preparazione dell'Anguilla Marinata tradizionale di Comacchio.