VINI DEI COLLI TORTONESI
Tra le eccellenze del territorio disponibili alla Corte non potevano mancare i vini dei colli tortonesi, espressioni di una produzione vitivinicola ovunque conosciuta ed apprezzata. Si tratta di bianchi armonici e di buona struttura come il Timorasso, secchi o leggermente morbidi, vivaci e piacevoli al gusto come il Cortese, o dei rossi quali la Barbera e il Dolcetto, ognuno con le sue peculiari e rinomate caratteristiche che li fanno apprezzare anche dai palati più raffinati.

La nostra scelta di promuovere il territorio e di dare lustro ai produttori locali è dettata esclusivamente dalla qualità dei prodotti presentati. Non possono mancare dunque i vini di Massa, capostipite di una generazione di vignaioli che ha saputo riqualificare la nostra zona sia a livello nazionale che internazionale. Tra gli altri produttori come non citare Claudio Mariotto, la Colombera, Ricci, ecc.. ed il "locale" Paolo Poggio dell'azienda agricola omonima.
Tutti questi vini nascono in un territorio dove la coltivazione della vite è ovunque ottimale sia per la struttura del terreno collinare che per il clima; i vitigni vengono allevati con la tradizionale forma a controspalliera e potati con il sistema Guyot o con il cordone speronato basso. Formata da terreni di colore bruno-giallastro e di natura argillosa-calcarea, la maggior parte delle alture nel Tortonese risale all’Eocene, ma in alcuni comuni del territorio si possono incontrare terreni di altro tipo come gli argilloso-brunastri databili addirittura al Cretaceo, o formazioni sabbiose dell’Oligocene o del Miocene. E’ questa una varietà pedologica ideale per la crescita della vite e che, unita al susseguirsi di inverni freddi, alle precipitazioni distribuite durante tutto il corso dell’anno e alle escursioni termiche fra il giorno e la notte abituali nel periodo di maturazione delle uve, favorisce nel conferire ai vini quei sentori delicati per i quali sono conosciuti.

Tra gli ottimi vini dei colli tortonesi una citazione a parte va al Timorasso, vitigno autoctono quasi sparito nella metà del secolo scorso ma tornato in auge a partire dagli anni ottanta grazie agli sforzi di alcuni importanti produttori locali. Oltre a quella della Corte è segnalato nelle carte dei vini di alcuni dei migliori ristoranti italiani e stranieri, riscuotendo sempre più consensi da parte dei consumatori. Dal colore giallo paglierino e dal profumo fragrante il Timorasso ben si accompagna con gli antipasti caldi e freschi e i primi piatti oltre ai secondi di carni bianche sole o accompagnate da legumi e verdure.